Santuario Madonna delle Grazie

Al centro è custodita l’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie

Santuario Madonna delle Grazie

Scheda di dettaglio

La costruzione di questa chiesa iniziò nel 1601 e terminò nel 1614. Il prospetto è rivolto ad ovest, secondo la regola francescana. E' una facciata in stile barocco, non esente da influssi tardo-rinascimentali, e presenta ai lati due coppie di lesène che partono dal grosso basamento, alto la metà del portale. Il fregio di coronamento che collega le lesène è costellato da rosette, allineate con gli elementi sottostanti. Il portale ligneo è inquadrato da due colonne scanalate nei due terzi superiori e cerchiate da ghirlande floreali e, nella parte inferiore, da un mascherone. L'edicola posta al di sopra accoglie una finestra ad arco a tutto sesto, affiancata da due nicchie gemelle sormontate da timpani spezzati, che ospitano le statue di S. Francesco e S. Antonio, i massimi esponenti dell'Ordine Francescano. E' interessante notare le figure sataniche incatenate nelle paraste, quasi ad indicare la vittoria di Maria sul Male. Il campanile a vela conserva una campana del 1639, opera di Giovanni Vincenzo Bono, con l'immagine della Madonna delle Grazie. L'interno è a navata unica, coperta da una volta a botte divisa in sei campate lunettate, intervallate da eleganti lesène che partono dal pavimento e si arrestano all'imposta della volta. Nella chiesa sono conservate le tele degli antichi altari, le più interessanti sono la tela della Madonna del Rosario, di S. Pasquale Baylon, della Madonna del Carmine e della Sacra Famiglia con S. Girolamo e S. Chiara. Quest'ultime sono opere seicentesche, così come la tela dell'Immacolata con S. Francesco e S. Leonardo. La parete dell'arco trionfale è ravvivata dall'affresco realizzato nel 1953 da Aloisio Gabrieli. Il disegno rappresenta la leggenda del miracolo del 1568, in seguito al quale fu edificata la chiesa: il taglialegna Giacomo Lissandri, rovinato dal gioco, che invoca la propria morte colpendo con un'ascia il volto di una Madonna, che inizia a sanguinare. Nella rappresentazione compare anche il taglialegna in fin di vita, ferito a morte dal macellaio Luigi Rullo, mentre confida il miracolo ai compaesani che, trovata l'icona ancora sanguinante, eressero la chiesa per devozione. La parete affrescata separa l'abside rettangolare, coperta da tre voltine a stella allineate alla parete di fondo, dove è posizionato l'altare maggiore tripartito, in pietra leccese, con quattro colonne scanalate sui cui capitelli poggia la trabeazione. Al centro è custodita l'immagine miracolosa della Madonna delle Grazie. Ai lati dell'altare, nelle due grandi nicchie conchiliformi, sono collocate le statue di S. Francesco e S. Antonio da Padova. Dietro l'altare maggiore è sistemato un bellissimo coro ligneo intarsiato, risalente al 1727, le cui spalliere sono fregiate da capitelli corinzi e decorazioni a fiori.L'illuminazione della chiesa è garantita da quattro finestre aperte nelle lunette centrali del lato destro e da quella del prospetto. Tra le tante iscrizioni incisa all'interno e all'esterno della chiesa, segnaliamo quella sul muro posto al lato sud del tempio, che ricorda che l'Arcivescovo di Otranto, Mons. Raffaele Calabria, accogliendo le preghiere dei Frati Minori e dei fedeli, il 5 Agosto 1953, elevò il tempio a Santuario Diocesano.


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